Home » Blog » Social media » Facebook conta 400 milioni di adepti e io non ci sono

Facebook conta 400 milioni di adepti e io non ci sono

FacebookOggi Facebook compie 6 anni e festeggia l'età scolare con numeri che fanno impallidire anche i più ottimisti osservatori della Rete: ben 400 milioni di iscritti di cui circa 18 milioni sono italiani. Ed io? Non ci sono.

Facebook
Facebook

Oggi Facebook compie 6 anni e festeggia l’età scolare con numeri che fanno impallidire anche i più ottimisti osservatori della Rete: ben 400 milioni di iscritti di cui circa 18 milioni sono italiani. Ed io? Non ci sono. Sono conscia che questa mia estromissione pone degli interrogativi tra le persone che mi conoscono da anni e che conoscono benissimo il mio passato (e presente) professionale. Eppure? Non ci sono. Le motivazioni possono essere molteplici ma al contempo anche abbastanza comprensibili. Non ci sono perchè non trovo in Facebook nessun valore aggiunto per la mia formazione professionale e per la mia vita privata. Non ci sono perchè chi vuole trovarmi sa come fare. E’ sufficiente inserire il mio nome e cognome in Google per averne prova. In fondo anche tu che stai leggendo il mio post potresti confermarlo.

Non ci sono perchè ho poco tempo e quel poco che mi rimane nell’arco della giornata e della settimana preferisco dedicarlo ad altro. Non ci sono perchè mi fa sorridere la parola “amicizia” a cui ho prestato sempre molta attenzione e trovarmi migliaia se non milioni di amici mi farebbe paura visto che ai miei amici vorrei dedicare la massima attenzione. Non ci sono perchè se ho voglia di parlare con qualcuno è sufficiente alzare un telefono o meglio digitare i numeri su un telefonino e sentire dall’altra parte una voce rispondere senza dover per forza mostrare un’emoticon per far capire il mio umore. Non ci sono perchè non ho capito come si fa a stare tutto il tempo a chattare quando una giornata lavorativa è fatta di 8 ore (minimo). Non ci sono perchè uso strumenti di chat da sempre (tanto da aver scritto anche una pubblicazione) e quelli che utilizzo sono semplici e poco invadenti tanto più che rispondono al mio operato. Non ci sono perchè non ho voglia di dire al mondo che sono arrabbiata o felice tanto in fondo agli altri cosa mai potrà interessare? Non ci sono perchè non ho voglia di filtrare il rimpiscatole di turno che non ho filato per una vita e che improvvisamente mi trovo “amico”. Non è un bel gesto di  bon ton o meglio di netiquette, rifiutare un’amicizia. Non ci sono perchè in fondo la mia presenza porterebbe a 18 milioni e 1 il conteggio degli italiani iscritti e nessuno se ne accorgerebbe. Non ci sono perchè non ne ho sentito mai l’esigenza eppure non mi sento sola. Non ci sono e non so se un giorno ci sarò. Nel web come nella vita, in fondo, mai dire mai.

5 commenti su “Facebook conta 400 milioni di adepti e io non ci sono”

  1. Cara Anna,
    mi chiamo Ilaria, ho 31 anni, sono una giornalista pubblicista, non sono iscritta a Facebook e sono d’accordo con tutto quello che hai scritto. Tutte le motivazioni che hai dato sono anche le mie. Ogni volta che dico di non essere iscritta a Facebook mi chiedono “perchè”, mi sembra un’assurdità ma bisogna giustificare la non presenza, molti mi docno “ancora resisti? come mai?”. Aggiungo un’altra motivazione: perchè non credo mi possa essere utile e sarebbero più i contro che i pro. Quasi tutti mi dicono che Facebook potrebbe aiutarmi a trovare lavoro, ma ci fosse una persona in questi anni che mi abbia detto di aver trovato contatti di lavoro grazie a Facebook. Ne ho sentite di tutti i colori: amicizie decennali troncate di punto in bianco, storie d’amore finite, litigi furibondi con i partner… Le ragioni sono semplici, si vengono a scoprire cose che è meglio non sapere: amiche che chattano con ex fidanzati (delle amiche) senza riferirlo, amcizie negate, amicizie nascoste. Il caos più totale. Ma mai nessuno che mi abbia detto di aver trovato lavoro grazie a contatti avuti su Facebook. Eppure di gente che usa Facebook e ne parla sempre ne conosco tanta. Sembra una droga poi, non si riesce a farne a meno. Non c’è una sera in cui non senta qualche riferimento al Re dei social network. “Domani metto le foto su Facebook”, “scaricatevi questo video dalla mia bacheca”, “hai visto che Andrea ha scritto su Fb che ha fatto il botto”, ecc.
    Io continuo a non sentirne la necessità, più non ci sono e più sono contenta di non esserci. Come tutte le cose: se si fanno con parsimonia sono utili. Ma la maggior parte della gente si è fatta prendere troppo, secondo me.
    Un saluto
    Ilaria

  2. Ciao Ilaria,
    intanto benvenuta sul mio blog. Che dirti? Il post, come puoi vedere, è abbastanza datato (risale a oltre un anno fa). Alla fine, solo per motivi di lavoro (scrivo di Internet non potevo farne a meno) ho dovuto cedere anche se non uso FB per la mia vita privata. Mi piace molto twitter, invece, lo trovo un ottimo strumento per chi fa un mestiere come il nostro.
    Un caro saluto
    Anna

  3. Ciao Anna,
    Ho letto con interesse il tuo articolo (diciamo con quasi 16 mesi di ritardo), e condivido pienamente le tue parole.
    Be’, io non sono un giornalista ma un semplice studente, ma devo dire che mi ci sono riconosciuto proprio nelle tue affermazioni! Si sa, in gioventù si possono compiere degli errori, e uno dei miei è stato quello di iscrivermi a facebook. Mi sono iscritto al social network nel 2006, quando in Italia non era ancora popolare e l’interfaccia grafica era totalmente diversa da quella attuale (non c’era la localizzazione in italiano, tutto rigorosamente in inglese). Tramite facebook in quel periodo potevo comunicare facilmente con un mio amico, al tempo residente negli Stati Uniti. Due anni dopo, nel 2008, Facebook è diventato un ‘fenomeno’ in Italia, e allora ho rispolverato nome utente e password e ho ricominciato ad utilizzarlo. All’inizio non era male come piattaforma: non esistevano i fenomeni che dici tu, come l’abuso di amicizie o l’eccessiva pubblicità.
    Piano piano il fenomeno è completamente degenerato e mi sono completamente disiscritto da Facebook.
    La cosa spaventosa è che ultimamente i concetti di ‘facebook’ e ‘vita’ si sono completamente invertiti: un tempo su Facebook si parlava con gli amici della propria giornata, degli interessi, si chiacchierava insomma. Oggi invece nella VERA vita si parla in maniera spropositata di Facebook, tipo: “Hai visto il tal gruppo? Hai messo ‘mi piace’? Mi sono iscritta all’evento”…
    Non ho parole!

  4. Andini Putri Pertiwi

    Facebook ha raggiunto una portata impressionante, con 400 milioni di utenti, eppure c’è ancora chi sceglie di non partecipare a questa “piazza virtuale”. La riflessione sulla scelta di rimanere fuori da questo enorme network è interessante e personale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto