Considerato, a torto, cadetteria dell’informazione, il giornalismo digitale ha l’occasione per presentarsi in una due giorni organizzata da Dig.it Firenze. Il 4 e il 5 luglio, all’Auditorium Sant’Apollonia di Firenze, si discuterà sul futuro della professione giornalistica che passa attraverso il digitale.
Si tratta di uno switch off inevitabile perché il giornalismo, quello “analogico”, non riesce più a stare a passo con i tempi. E allora spazio alle riflessioni, agli spunti e soprattutto alle problematiche della professione.
Un mondo, quello del giornalismo, che si è mostrato a volte sordo di fronte ai cambiamenti repentini degli ultimi anni. Da 14 anni mi occupo di giornalismo digitale. Ho maturato esperienza scrivendo di Internet per riviste cartacee ma fondando, fin dal 1998, una società (FullPress Agency) di informazione online.
Da allora seguo l’evoluzione del giornalismo dirigendo tre testate online e scrivendo giornalmente sul web che, soprattutto negli ultimi anni, è cambiato tanto. Eppure, ancora oggi è difficile far comprendere, almeno nelle sedi competenti, quanto sia importante considerare il giornalismo digitale come un nuovo modo di fare informazione.
Oggi non si può prescindere dall’informazione in tempo reale. La velocità delle notizie (a volte anche delle bufale), però, pongono diversi limiti. La verifica delle fonte, per esempio, sembra scomparire dal libro dei doveri di un professionista dell’informazione. Eppure, i passaggi sono sempre gli stessi. Più rapidi, più al passo con i tempi, ma pur sempre indispensabili.
Il web 2.0, termine coniato per indicare la seconda generazione di Internet da Tim O’Reilly della casa editrice omonima e Dale Dougherty , si osserva da diversi anni. C’è chi giura che ci troviamo abbondantemente nella terza e forse quarta generazione di Internet ma c’è, purtroppo, chi ancora non ha compreso come Internet abbia cambiato il mondo, anche quello dell’informazione. E se il mondo è cambiato, se il giornalismo è mutato, se tra i lettori si contano tanti nativi digitali, anche gli attori che qui prendono il nome di giornalisti, devono rinnovarsi. C’è bisogno di maggiore dialogo, di fare rete, di condividere esperienze.
Dietro il web 2.0, tuttavia, si nascondono le insidie del giornalismo digitale che a volte ha come protagonisti mestieranti del copia e incolla o dello scrivo gratis in cambio di visibilità. Insomma, tanto materiale sul quale discutere e soprattutto tracciare delle strategie comuni che facciano emergere il giornalismo digitale dal quale un’informazione moderna, efficace, veritiera e capillare, non può più prescindere.
PROGRAMMA
Mercoledì 4 luglio
h.9.30-9-45 Presentazione dell’evento: Paolo Ciampi, Pino Rea, Marco Renzi, Vittorio Pasteris.
h. 9.45-11.30: Introduzione generale: Nuove professionalità, cittadinanza, proprietà, responsabilità
h.11.30-13.30: Open journalism e partecipazione: le nuove frontiere del giornalismo digitale nel contesto italiano
h.13.30: BuffetSala 1
14.30–16.30: Buone pratiche e strumenti per realizzare un corretto e proficuo coinvolgimento delle comunity di riferimento di un giornale.
16.30–18.30: La rappresentazione delle identità individuali e collettive attraverso i motori di ricerca. Il problema della persistenza e il diritto all’oblioSala 2
14.30–15.30: Enogastronomia: come è cambiata l’informazione di settore con l’avvento della rete?
15.30-17.30: Opendata/Datajournalism. Per un Freedom Of Information Act italiano
17.30–18.30: Il giornalismo sportivo corre più forte in reteGiovedì 5 luglio
h. 9.30-11.30: Introduzione generale: Risorse, lavoro, diritti.
h.11.30–13.30: Incubare il giornalismo digitale: i finanziamenti, pubblici o privati, per l’informazione in rete
h.13.30: BuffetSala 1
14.30-16.30: I precari della Rete e i loro movimenti: rumore diffuso o ancora di salvezza per il giornalismo?
16.30-18.30: Il mago dei numeri lo stato dell’arte numerico ed economico dell’editoria digitaleSala 2
14.30-16.30: La corsa all’oro dei giornali nativi digitali. Contributi pubblici, venture capital, crowdfunding, il borsellino degli amici: come finanziare il giornalismo del terzo millennio
16.30-17.30: Il giornalismo sotto pressione
17.30–18.30: Il giornalista e la sua identità digitale
hashtag Twitter ufficiale: #digit
Informazioni: http://www.lsdi.it/dig-it
.. a torto ?! ^__^ ‘