Negli ultimi anni ho letto decine e decine di piani marketing nel turismo. Alcuni molto belli da vedere. Altri ricchi di parole, KPI, promesse. Ma pochissimi veramente utili. La verità è che molti piani sono esercizi di stile, fatti per impressionare, non per funzionare. Oppure sono pacchetti standardizzati, buoni per tutti e quindi utili a nessuno.
Sommario
In questo articolo voglio mostrarti come distinguere un piano marketing fatto bene da uno inutile. Ti spiegherò cosa osservare, quali segnali valutare, e soprattutto come orientarti se vuoi costruire una strategia vera per promuovere la tua struttura turistica, la tua destinazione, la tua agenzia o attività nel settore hospitality e travel.
Se non parte da te, non è per te
Un piano marketing efficace parte sempre dall’ascolto. Chi sei, cosa fai, cosa ti rende diverso, cosa vuoi ottenere. Se il documento che ricevi è già pronto, identico a quello di altri, o si limita a dire “faremo Instagram + Facebook”, non è un piano: è un template.
Ogni realtà ha una voce. Un buon piano deve partire dall’identità del brand: i valori, il tono, la promessa, il pubblico. Senza questo lavoro di base, è solo esecuzione tecnica senza anima.
5 segnali che ti dicono che un piano marketing è inutile
- Non parla della tua identità
Non c’è una riflessione su cosa rende unica la tua attività. Nessun accenno alla tua storia, alla tua voce, al tuo posizionamento. - Non tiene conto del pubblico
È centrato su cosa pubblicare, non su per chi pubblicarlo. Ignora completamente il target, i bisogni, le abitudini di chi vuoi raggiungere. - Si concentra solo sui social
Promette contenuti settimanali ma senza visione d’insieme. Nessuna strategia editoriale, nessun funnel, nessuna idea di cosa misurare. - Non ha indicatori concreti
Non ti dice come misurerà i risultati. Non parla di traffico, contatti, conversioni, recensioni. Se non puoi misurarlo, non è marketing. - È uguale per tutti
Stesse slide per il ristorante e per la cantina, per il food truck e per il consorzio. Se non è personalizzato, non funziona.
Come dev’essere un piano marketing fatto bene
Un piano utile è prima di tutto un piano tuo. Personalizzato, ragionato, condiviso. Parte da domande strategiche, analizza i tuoi punti di forza, definisce un pubblico reale, stabilisce obiettivi concreti e li collega a strumenti coerenti. Non si limita a pubblicare: organizza, orienta, accompagna. Ti fa capire dove sei oggi e dove vuoi arrivare. È un documento vivo, che evolve con te, non un PDF da dimenticare in una cartella.
Un buon piano marketing turistico collega tra loro i vari strumenti: sito web, social, newsletter, piattaforme di prenotazione, partnership, PR digitali, contenuti evergreen, guide, reel, blog post, e così via. Ogni canale ha il suo linguaggio, e ogni messaggio ha uno scopo preciso.
Per esempio, una guida su “Cosa vedere in autunno nella tua zona” può intercettare chi pianifica. Un video dietro le quinte del tuo hotel può creare fiducia. Una newsletter può fidelizzare. Ma tutto parte da una regia comune. Un piano serve a dare coerenza, non a fare tutto.
Esempio concreto: agenzie viaggi e volantini digitali
Ti faccio un esempio semplice. Una piccola agenzia viaggi aveva bisogno di promuovere i pacchetti per l’estate. Il vecchio piano diceva: “3 post a settimana su Instagram, 1 reel e una newsletter”. Nessuna strategia, nessun pubblico, nessuna unicità. Abbiamo completamente ripensato il piano a partire dalla loro clientela (over 50), dai canali davvero usati (Facebook e passaparola), dalla necessità di uno strumento fisico. Risultato? Abbiamo creato un volantino digitale da distribuire via WhatsApp. Più utile, più diretto, più efficace.
Immagina due agenzie:
- Agenzia 1: ti propone 3 post a settimana su Instagram e Facebook, un post blog al mese e una campagna per San Valentino. Budget: 700€/mese. Nessuna analisi, nessuna strategia di fondo.
- Agenzia 2: parte da un workshop con te, analizza il posizionamento, individua 3 buyer persona, definisce obiettivi per ogni canale, propone contenuti specifici e misurabili. Budget: 1200€/mese. Ma il doppio dell’efficacia.
Entrambe fanno “piani marketing”. Ma solo una lavora davvero per te.
Conclusione: scegli chi ti fa le domande giuste
Diffida da chi arriva con le risposte pronte. Cerca chi ti ascolta, chi studia la tua realtà, chi costruisce una strategia che parla con la tua voce.
Il marketing turistico non è un template. È un viaggio, un processo, un sistema che ti aiuta a crescere, comunicare meglio, lavorare in modo più sereno. Se vuoi confrontarti su come dovrebbe essere davvero un piano marketing per la tua attività, possiamo parlarne.
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